Beni ai soci e trasformazioni: ultima chiamata per la tassazione agevolata

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25 Settembre 2025, di Anna Fabi – PMI.it

La legge di Bilancio 2025 ha riproposto quest’anno il beneficio fiscale per le società che scelgono la cessione o assegnazione ai soci di beni non strumentali in favore dei propri soci. L’opzione di cui all’articolo 1, commi 31-36 della legge n. 207/2024, prevede infatti una tassazione agevolata per le operazioni che coinvolgono beni immobili o mobili registrati, appartenenti a società commerciali come Snc, Sas, Srl, Spa e Sapa. Sconto fiscale anche per le trasformazioni di gestori di beni in società semplici.

Beni ai soci: come funziona l’agevolazione 2025

Le agevolazioni sono riservate alle operazioni effettuate entro il 30 settembre 2025, per beni non strumentali all’esercizio dell’attività d’impresa. Le società interessate devono però rispettare il requisito in base al quale i soci beneficiari risultino in carica già dal 30 settembre 2024.

L’agevolazione coinvolge anche le trasformazioni societarie: gli enti che operano nella gestione di beni e che si trasformeranno in società semplici entro settembre 2025 possono anch’essi beneficiare di un trattamento di favore in ambito fiscale sulle plusvalenze realizzate.

L’assegnazione di beni ai soci, così come la cessione o la trasformazione, è soggetta a tassazione sostitutiva sulle plusvalenze, applicabile al valore normale dei beni (ossia il prezzo di mercato) al momento dell’operazione.

Tassazione sostitutiva e calcolo aliquote

Le plusvalenze realizzate dalla cessione o assegnazione siano tassate con un’aliquota sostitutiva pari all’8%.

Per le società che risultano non operative, l’aliquota sale al 10,5%. La “non operatività” viene definita secondo la legge n. 724/1994, che considera non operative le imprese collettive con ricavi effettivi inferiori ai ricavi presunti calcolati mediante coefficienti specifici.

Per le riserve in sospensione d’imposta che vengono annullate a seguito dell’assegnazione dei beni ai soci o in caso di trasformazione societaria, è prevista un’imposta sostitutiva pari al 13%.

Cosa comporta l’opzione per i soci assegnatari

L’assegnazione dei beni può costituire uno strumento col il quale una società può scegliere di distribuire utili o restituire capitali. Senza la tassa piatta, sulle plusvalenze scatterebbe la tassazione ordinaria IRES, IRPEF e IRAP.

Dal punto di vista dei soci beneficiari, la normativa stabilisce un incremento proporzionale del costo fiscale delle partecipazioni nelle società trasformate, con un importante vantaggio in termini di minore tassazione su future operazioni.

La presunzione di distribuzione prioritaria degli utili non accantonati, prevista dalla normativa fiscale, non si applica ai soci che ricevono i beni nell’ambito di queste operazioni.

Scadenze e modalità di pagamento

Per il pagamento dell’imposta sostitutiva, sono previste due rate: il 60% dell’importo dovuto dovrà essere versato entro il 30 settembre 2025, con il saldo da pagare entro il 30 novembre 2025. Le operazioni di cessione e assegnazione beneficeranno inoltre di aliquote ridotte per l’imposta di registro (metà dell’aliquota standard), con imposte ipotecarie e catastali applicate in misura fissa.