25 Settembre 2025, di Teresa Barone – PMI.it
In vigore la nuova Legge 131/2025 per la promozione delle zone montane, che contiene novità anche in materia di Smart Working. Il provvedimento contiene un pacchetto di misure volte a contrastare lo spopolamento dei piccoli centri di montagna, e lo fa anche incentivando il lavoro da remoto così da scoraggiare il trasferimento dei lavoratori dai comuni di montagna più piccoli e in via di abbandono, favorendo la possibilità di lavorare anche in modalità agile.
Vediamo nel dettaglio come funziona.
Smart Working agevolato nei piccoli comuni montani
Tra le disposizioni e le agevolazioni della legge compare un nuovo bonus concesso ai datori di lavoro che favoriscono il lavoro agile nei Comuni montani, come modalità ordinaria di esecuzione della prestazione lavorativa. Per le imprese che incentivano lo smart working coinvolgendo i lavoratori che vivono nelle zone montane, è previsto l’esonero dal versamento della contribuzione previdenziale.
Nello specifico, l’articolo 26 della Legge 131/2025 prevede un’esenzione totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per ciascun lavoratore con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato che:
- non abbia compiuto il quarantunesimo anno di età alla data di entrata in vigore della legge (20 settembre 2025);
- svolga stabilmente la prestazione lavorativa in modalità di lavoro agile (smart working) in un comune montano con popolazione inferiore a 5.000 abitanti;
- trasferisca la propria abitazione principale e domicilio stabile da un comune non montano al medesimo comune montano.
Le imprese potranno quindi accedere al bonus smart working in zone montane per ogni lavoratore con contratto a tempo indeterminato che svolge la sua attività da remoto, residente o domiciliato stabilmente in un Comune montano.
L’esonero contributivo è riconosciuto nei seguenti limiti:
- per gli anni 2026 e 2027, al 100% dei contributi previdenziali dovuti, nel limite massimo di 8.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile;
- per gli anni 2028 e 2029, al 50% dei contributi previdenziali dovuti, nel limite massimo di 4.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile;
- per l’anno 2030, al 20% dei contributi previdenziali dovuti, nel limite massimo di 1.600 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile.
Riassumendo, la detassazione avverrà secondo questo schema:
- esonero totale per i primi due esercizi che succedono a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge;
- esonero al 50% per il terzo e quarto esercizio;
- esonero al 20% per il quinto esercizio.
Sono esclusi dall’ agevolazione i premi e i contributi versati all’INAIL e resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, pertanto i lavoratori non avranno penalizzazioni sui futuri trattamenti previdenziali.
L’esonero contributivo è concesso nel rispetto del regime de minimis, ossia non deve superare i massimali previsti per ciascun anno:
- 18,5 milioni di euro per il 2026;
- 21,8 milioni di euro per il 2027;
- 12,5 milioni di euro per il 2028;
- 10,9 milioni di euro per il 2029;
- 5,4 milioni di euro per il 2030.
La misura rappresenta un incentivo per i datori di lavoro a promuovere il lavoro agile nelle zone montane, contribuendo al contrasto dello spopolamento e alla valorizzazione delle risorse umane locali. Per utilizzarlo, dovranno però attendere la pubblicazione del decreto attuativo, che conterrà i criteri per la classificazione dei comuni montani e le modalità di accesso all’agevolazione. Il decreto interministeriale dovrà essere adottato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, ovvero entro entro il 20 novembre 2025.
Incentivi per chi si trasferisce o avvia nuove attività
La Legge 12 settembre 2025, n. 131, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 19 settembre, è entrata in vigore il 20 settembre. La norma mira a sostenere lo sviluppo economico e sociale di questi territori, favorendo il ripopolamento, la tutela delle attività produttive e la valorizzazione delle professioni tipiche della montagna, con interventi che spaziano dal fisco agevolato per le imprese a incentivi per il lavoro agile.
Tra gli interventi pensati per scongiurare lo spopolamento dei comuni di montagna, oltre allo smart working agevolato ci sono anche altre facilitazioni.
La legge dispone ad esempio un credito d’imposta per chi trasferisce la residenza nei piccoli comuni (secondo la classificazione di cui all’articolo 2 della legge) finalizzato a comprare o ristrutturare la prima casa o il domicilio stabile. Previste anche nuove misure per migliorare i servizi pubblici in ambito comunicazione, scuola e sanità. Infine, per i giovani imprenditori under 41 che avviano una nuova attività in veste di micro o piccola impresa è previsto un nuovo credito d’imposta per tre esercizi.