24 Settembre 2025, di Redazione PMI.it
Sempre più vicina l’adozione della direttiva UE sulle tutele salariali e contrattuali per tirocini e stage. La Commissione per l’Occupazione e gli Affari Sociali del Parlamento Europeo ha approvato (con 42 voti favorevoli, 9 contrari e 6 astensioni) una relazione contenente modifiche alle attuali norme in materia, volte da garantire condizioni di lavoro adeguate e scoraggiare potenziali forme di sfruttamento del lavoro.
La Commissione ha votato per l’avvio dei negoziati interistituzionali e, se non verranno sollevate obiezioni durante la prossima sessione plenaria del Parlamento, potranno iniziare i colloqui con il Consiglio sulla versione definitiva della direttiva.
Direttiva UE sugli stage retribuiti
La direttiva dispone che i tirocini siano sempre retribuiti (in Italia è già previsto) e con regole uniformi sul compenso dovuto, oltre ad una serie di diritti di carattere assicurativo e previdenziale. L’idea sembra quella di legare questa norma alla disposizione (sempre comunitaria) sul salario minimo, che prevede quindi la necessità per ogni Paese di approvare una specifica disciplina (che in Italia non è prevista ma che trova corrispondenza nelle disposizioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro). In base al documento approvato dalla commissione parlamentare UE, l’obbligo di retribuire i tirocini dovrebbe riguardare anche alcuni dei cosiddetti stage curricolari, ad eccezione di quelli obbligatori e integrati nei percorsi di studio o di apprendistato.
I tirocinanti dovrebbero inoltre avere accesso alla protezione sociale, come assicurazione sanitaria, indennità di disoccupazione e contributi pensionistici.
Ogni tirocinio dovrebbe poi avere durata limitata (massimo sei mesi, salvo debita giustificazione) e prevedere un’attività lavorativa di base, facilitando la transizione dall’istruzione al mondo del lavoro. Tutti i potenziali tirocinanti, infine, dovrebbero ricevere un contratto scritto che descriva la retribuzione, i compiti, gli obiettivi di apprendimento, i diritti e gli obblighi e la durata del tirocinio.
Gli obiettivi della proposta
Una regolamentazione stringente sui tirocini con disposizioni in tutta Europa consentirebbe una maggior mobilità dei giovani, che potrebbero accettare queste esperienze formative anche in altri Paesi comunitari senza subire penalizzazioni economiche o di trattamento.
La relatrice della proposta, l’eurodeputata spagnola Alicia Homs, insiste sull’importanza di questa norma: «È necessario che a livello europeo si impongano standard minimi, sui quali i Paesi membri possano poi costruire le proprie legislazioni a protezione dei tirocinanti. Troppi datori di lavoro oggi traggono vantaggio dall’attuale “far west” dei tirocini».